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La storia della distilleria è contrassegnata da continui cambi di proprietà e seguita da ripetuti periodi di chiusura più o meno lunghi, ma nonostante questo, riuscì a sopravvivere alla crisi del whisky del Novecento, a due Guerre Mondiali, al Proibizionismo e alla Grande Depressione degli anni Trenta.
Riassumendo in breve i fatti: la distilleria apre ufficialmente nel 1900, ma viene chiusa subito dopo per problemi economici. Nel 1907 la distilleria riapre sotto la proprietà esclusiva di Duncan Mc Callum, con il nome di Forres, ma nel 1910 chiude di nuovo. Dopo la Prima Guerra Mondiale viene acquistata dalla Benromach Distillery ltd, società composta da diversi produttori di birra, e rimane in produzione fino al 1931. Nel 1938 viene acquisita dalla Associated Scottish Distillers e successivamente, nel 1953, dalla Distillers Company Limited di Edimburgo. Tra il 1966 e il 1974, con il boom del mercato del whisky, la distilleria viene ricostruita e ammodernata ma nel 1983 la Benromach chiude in forma apparentemente definitiva e viene praticamente smantellata in attesa di potenziali investitori. Dieci anni dopo la distilleria viene acquistata dall’imbottigliatore indipendente Gordon & MacPhail che ne inizia la ricostruzione. Finalmente nel 1998 (anno del centenario), e più precisamente il 15 ottobre, al cospetto del Principe Carlo la Benromach riapre.
Attualmente (2018) la distilleria ha in dotazione 13 washbacks e il tempo di fermentazione del wort è tra le 72 e le 120 ore, per la distillazione abbiamo 2 alambicchi, 1 wash still e uno spirit still con condensatore esterno.
Curiosità: La distilleria oggi produce un single malt che è leggermente torbato (intorno a 8-15 ppm) cosa inusuale per gli altri whisky dello Speyside, i suoi rilasci sono molteplici e con una maturazione extra particolare.